Cosa favorisce la qualità del sonno del neonato ?

Dormire in un posto o in un altro fa la differenza ?

Sicuramente ci sono alcune componenti che condizionano la qualità del sonno e su cui si può influire !

Partiamo con questo punto : la sistemazione migliore è quella dove tutta la famiglia dorme BENE. E questo è il primo parametro importante !

Ma a volte si sceglie la soluzione che fa dormire tutti , anche se non è proprio la più comoda per i genitori. Spesso i genitori arrivano in consulenza poco soddisfatti di come dormono e di quella che è la qualità del sonno del piccolo e la loro.

Ma quali sono le possibilità ? l’unica soluzione per favorire la QUALITA’ del sonno è che il piccolo dorma da SOLO nella sua cameretta ?

Certo questo è un traguardo da raggiungere negli anni, quando anche nelle altre aree di vita del bambino la sua autonomia viene promossa.

Ma dove può dormire il piccolo , in tutto il primo anno di vita per una buona qualità del sonno ?

Il bambino “adora” dormire insieme ai genitori c’è poco da fare ! Come del resto per gli adulti , il loro letto nasce per starci in due . Ci tengo a dire che non sono qui a sostenere il tanto famigerato Co-sleeping .

Dormire tutti insieme è tornato in voga nell’ultimo decennio. E’ una pratica che si perde nella notte dei tempi perchè è norma biologica che rientra nell’accudimento prossimale e dunque favorisce la qualità del sonno. La madre dormendo vicino al figlio può rispondere prontamente alle sue necessità. L’allontanamento del neonato nella sua cameretta è una tendenza che si è sviluppata dagli anni ’60 in poi , con l’avvento di una maggiore disponibilità di stanze nella casa e del concetto di privacy.

Quando si parla di Co-sleeping , si intende che il bambino dorme nella stanza dei genitori . Questa modalità può sicuramente migliorare la qualità del sonno perchè così i piccoli vedono soddisfatta la loro necessità di sentirsi sicuri e protetti .

Durante la mia formazione sul sonno del neonato ho acquisito che non è da demonizzare il dormire nel lettone. Il neonato può dormire nel lettone , è una pratica raccomandata da più professionisti del settore perinatale, come in Italia da Alessandra Bortolotti,  dall’antropologo Mc Kenna, uno dei pochi studiosi che ha approfondito l’argomento convinto che sia molto importante favorire questo comportamento piuttosto che sfavorirlo.

Fondamentale però è seguire le regole di sicurezza, senza farlo con leggerezza. La mia collega Milena Barone, dello staff Sonno Bambino, ha indicato le 10 regole d’oro, https://www.psicologopadova-milenabarone.it/le-10-regole-doro-per-il-sonno-sicuro-del-tuo-bambino/

 

Due parole sulla condivisione del lettone, che fatto con sicurezza ha i suoi vantaggi sulla qualità del sonno . Sincronizza il sonno di madre e bambino: quando lui dorme anche la madre dorme. Il bambino è lì e la madre può intercettare  i primi segnali di pianto o di disagio ed intervenire tempestivamente senza doversi svegliare completamente. Nei primi mesi di vita facilita l’allattamento: la vicinanza facilita poppate più frequenti . E poppate frequenti stimolano maggior protezione immunitaria e maggior ossigenazione polmonare.

La maggior produzione di ossitocina e prolattina aiuta la madre a mantenere la sincronia di sonno col bambino e così a riposare un po’ di più. I neonati di pochi mesi che si sveglino più frequentemente vanno meno incontro a rischi di morte in culla perchè non incorrono in apnee .

 

Dormire nella stessa stanza può anche essere inteso che il piccolo dorme nella culla disposta nei dintorni del letto dei genitori. Un’altra modalità molto utilizzata che favorisce una buona qualità del sonno è il side-bed, dove il piccolo dorme attaccato al letto dei genitori. Questo modo fa si che ognuno abbia il suo spazio ed uno dei genitori sia vicinissimo al bambino e possa facilmente raggiungerlo con un braccio .

 

All’estremo opposto, il bambino può dormire nella sua culla nella sua cameretta . Questa soluzione a volte funziona bene perchè tutti hanno il loro spazio e dormono sereni, ma può risultare anche una situazione stressante. Il bambino che dorme separato dai genitori può sentirsi solo, non protetto e agitarsi maggiormente. I genitori devono alzarsi quando il piccolo piange, svegliandosi completamente .  Poi a volte si aggiungono le difficoltà di riaddormentamento del piccolo o dell’adulto e spesso l’opzione più facile diventa il lettone.

Quando si è affaticati del continuo alzarsi,  come ultima spiaggia resta tenerlo del lettone , ma a lungo andare la situazione può innervosire, portare risentimento e rabbia verso il piccolo e scarsa sensazione di competenza come genitori.

 

Fortunatamente non sempre succede così. Per molte mamme il contatto costante col piccolo non è fonte di piacere e i genitori sono più tranquilli se sanno il loro figlio nella sua stanzetta. Alcune madri raccontano però di sentirsi in colpa per non riuscire a praticare un “alto contatto”. Oggi si è formata “l’ideologia” per cui se non si sta a contatto col proprio piccolo non si è delle buone madri e farlo dormire nella sua cameretta sia sbagliato. Ma fortunatamente sappiamo che le cose non sono così lineari e allora come tutti i sentimenti sgradevoli è fondamentale prenderne atto ed accoglierlo, per evitare di sentirsi continuamente sbagliate.

Direi allora che il posto dove si dorme influisce sulla qualità del sonno …

se non da’ soddisfazione, se si dorme tutti insieme ma non si sta bene e non si è sereni , il bambino fatica ad addormentarsi e può avere più risvegli del normale. Il bambino quando sperimenta una sensazione di tranquillità e sicurezza dorme , sempre poi che anche altri aspetti siano curati come l’igiene del sonno e l’alimentazione.

 

Avrei piacere a conoscere qual’è la soluzione che a voi piace di più ….come dormite coi vostri piccoli?

Se poi volete approfondire alcuni aspetti contattatemi.