Elaborazione Del Lutto E Lutto Perinatale

Ci sono lutti che ancora si stentano a riconoscere

Lutto

Mi occupo da tempo di lutto per la morte di  una persona cara. Quando ho cominciato ad interessarmi del Sonno, ho scoperto che il lutto è spesso un fattore scatenante l’ insonnia.

La morte di una persona cara da’ avvio ad un periodo di vita molto straziante per la persona che si trova a sperimentarlo. Un periodo in cui la persona affronta un vero e proprio percorso interiore fatto di sofferenze e nuove comprensioni, disperazione e nuovi scoperte.

Questo è il lutto!

Anche se di quella morte non se ne parla più, resta nella persona il turbinio di emozioni, salite e discese emotive, cose non dette, pensieri che continuano a ripresentarsi, paure, rimorsi , mancanze ….

Il lutto non è una malattia, è un percorso, carico di sofferenza, ma necessario da fare . E’ un percorso che ognuno fa da sè, per sè e coi suoi tempi.

A volte può servire parlarne con uno psicologo, ma assolutamente non è un passaggio obbligato solo perchè si sta soffrendo.

In questo articolo parlo della CONSULENZA per il lutto.

 

Ci sono poi lutti ancora difficile da riconoscere. E vi parlo adesso del Lutto perinatale .

Cos’è il lutto perinatale?

Il lutto perinatale è parola tecnica per indicare uno stato d’animo, una condizione, una situazione che si è creata, un futuro che si prospetta, un dolore che si propaga…

Il lutto perinatale è quel miscuglio di sentimenti, sensi di colpa, rimorsi, paure, pensieri che si accavallano e si susseguono senza sosta nei genitori.  Quando viene sancito che il loro bambino/a non nascerà, la notizia arriva come un fulmine sulla loro testa e nei loro cuori.

Come CIAO LAPO ci ha insegnato, durante la gravidanza, e già prima di essa, un/a figlio/a prende a vivere in mamma e papà, assume una sua forma nei loro progetti, comincia a prendere “corpo”. La gravidanza è solo il passaggio che renderà carnale quello che è ancora un’immagine virtuale, pensata, quello che è ancora un bambino ideale.

Il bambino esiste già prima che nasca effettivamente.

L’attaccamento per un bambino che ancora non c’è fisicamente è già attivo.

Dunque parlare di lutto, anche il bambino non è ancora nato, ha un profondo senso perchè si soffre per ogni relazione che si interrompe per sempre. Ogni legame che percepiamo non ha tempo, spazio, fisicità, il legame esiste perché si è creato dentro di noi e quando questo legame per qualche motivo cessa di esistere, provoca dolore.

L’elaborazione del lutto perinatale

Il lutto perinatale è quel processo interno che inizia dalla notizia della morte prematura del proprio figlio/a.

Si parla di ABORTO NATUARALE quando la morte avviene nei primi 3 mesi di gravidanza, l’arco di tempo in cui le probabilità che possa succedere sono più alte.

Ma può avvenire anche a 5, 6, 7, 8 mesi, poco prima della nascita o pochissimo dopo il parto: non c’è un momento preciso. Per svariati motivi, la morte del bambino può avvenire in qualsiasi tappa. Ed in ogni momento è l’interruzione di un processo che era in divenire, di un progetto genitoriale in piena costruzione. Con tutto l’entusiasmo mentale ma anche fisiologico, ormonale che questo tipo di costruzione porta con sé.

Il dolore per una morte prima della nascita è lo stesso di un lutto per una persona amata esistente. Ha le stesse caratteristiche e la stessa intensità, le stesse dinamiche. La grossa differenza è che il lutto perinatale ancora si tende molto a sottovalutarlo. Si crede che più di tanto non possa far male, che in poco si risolverà e non darà strascichi.

 

Purtroppo la realtà non è così: nessun genitore è mai pronto a sentirselo dire, nè tantomeno ad affrontarlo .

Ne parlo in questo articolo.

Il non riconoscimento del lutto perinatale

Purtroppo il lutto perinatale si nega oppure lo si banalizza invitando a non pensarci a troppo. Come società si pensa di aiutare i genitori a non fossilizzarsi sul dolore, ad andare subito avanti e buttarsi nella creazione di un nuovo progetto.

L’associazione CIAO LAPO lavora molto sul TEMPO da dedicare al lutto. Per poter costruire, per poter di nuovo progettare c’è bisogno prima di confrontarsi e affrontare il dolore di quell’evento, di dirsi cosa è successo, di individuare anche le possibili cause.

E questo passaggio richiede del tempo, non di passare subito ad altro.

Per affrontare il lutto perinatale, c’è bisogno di dialogare con quel bambino/a che non potremo mai abbracciare fisicamente, di familiarizzarci anche se non lo/a vedremo mai, di renderlo parte della nostra vita nei modi che ognuno ritiene più opportuni, nei modi che ognuno crea.

E’ necessario che mamma e papà collochino il bambino nel loro cuore e nella loro mente, per non trasformarlo in un fantasma che continuerà ad aleggiare nella loro vita , anche a distanza di tempo.

Perché una consulenza per il lutto perinatale

Il lutto non è una malattia, il lutto, ripeto, è un processo interno che ognuno fa, volente o nolente, nei modi “giusti” o nei modi “sbagliati”. Non ci sono cure o farmaci che possano togliere il lutto come fosse un virus, il processo va avanti da solo. Come non c’è il terapeuta che sa qualcosa di più ed il paziente che ha il lutto da “risolvere”.

Può esistere però uno spazio, una comunicazione, una relazione, che in un certo momento della vita uno dei genitori o entrambi possono sentire il bisogno di avere. Una consulenza per parlare di qualcosa che sta diventando incomprensibile, inesprimibile, insopportabile, che non trova appunto spazio per poter uscire, per poter prendere forma, per poter essere detto.

La consulenza sul letto perinatale può essere un solo incontro o di più , non necessariamente è qualcosa di lungo.  Ma può servire per dare voce a ciò che non ne ha, per parlare di qualcosa che fuori non trova possibilità di essere discusso o che non si ha voglia di condividere con chiunque , ma solo con chi sappiamo avrà orecchie per ascoltare.

Alle volte c’è bisogno di chiarirsi per poter riprendere con energia il proprio percorso di vita. Invito i genitori a non esitare ma a confrontarsi anche se con vergogna o sensi di colpa.

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